Quando una persona si manifesta nervosa: Consigli e Rimedi.

14.04.2024
  • Vi è capitato di aver a che fare con persone che si arrabbiano e diventano aggressive per un nonnulla? L'assertività è una tecnica psicologica che insegna a non dargli potere su di noi
AGGRESSIVITÀ

Il bullo della scuola, la fidanzata che perde le staffe, il genitore che non sente ragioni, il collega o fratello/sorella che alza sempre il tono della voce, a tutti nella vita capita di incontrare una persona aggressiva o che vive perennemente arrabbiata. Il trucco per non farsi sopraffare è la tecnica psicologica dell'assertività, una tecnica che vi farà tirare fuori il meglio degli altri oltre che di voi stessi.

Cos' è la rabbia?

La rabbia è un'emozione, come la tristezza o la gioia che si attiva in seguito all'intervento di diversi stimoli interni od esterni all'individuo. Quando arriva il nostro corpo ci avvisa con i sintomi specifici che sono l'accelerazione del battito cardiaco, l'aumento della tensione muscolare, la sensazione soggettiva di calore e di irrequietezza. Questi sono dovuti all'attivazione del sistema nervoso autonomo e servono a predisporre l'individuo all'azione che , solitamente, è quella dell'attacco-difesa.

A determinare l'intensità e la durata della rabbia però interviene la nostra interpretazione cognitiva ...ossia quello che noi pensiamo quando siamo arrabbiati. Per esempio se una persona distrattamente ci rovescia una bibita sul vestito nuovo potremmo pensare "non lo ha fatto apposta.." oppure "che stupido..ma guarda questo..." vi sarà facile immaginare una diversa intensità di rabbia.

Quindi la rabbia è vista come una risposta emotiva ad uno stimolo che l'individuo considera provocatorio, quando viene vissuto come un ostacolo al perseguimento di un personale obiettivo, oppure quando ritiene di aver subito ingiustamente un torto o un danno.

In poche parole la funzione della rabbia è quella di avvisarci dell'esistenza di una minaccia alla nostra autostima, alla nostra libertà, alla possibilità di essere vittima di un'ingiustizia e la natura prepara il corpo per eliminare questa minaccia.

Perché ci si arrabbia?

Abbiamo detto che molto è determinato dalla percezione che l'individuo ha dell'evento che accade. Una rabbia è tanto più forte tanto più si valuta di aver subito un torto ed esso è ritenuto: intenzionale, malevolo, immotivato e compiuto da una persona che diventa indesiderabile. Alcune ricerche hanno dimostrato che ci si arrabbia raramente nei confronti degli oggetti e più di frequente verso le persone, perché attribuiamo loro la consapevolezza e la volontà di arrecarci un danno. Per arrabbiarsi meno sarebbe importante consapevolizzare quale danno temiamo, cosa ci turba prima di arrabbiarci...e poi affrontarlo in modo diverso. Facciamo alcuni esempi dei timori che portano un individuo ad arrabbiarsi:

  • Essere trattati male o essere costretti a fare qualcosa contro la propria volontà
  • Essere abbandonati
  • Venire delusi o traditi
  • essere usati senza saperlo
  • Sapere o credere di essere odiati
  • Subire attacchi fisici o verbali
  • Ricevere criticati
  • Sentire di avere fallito o timore del fallimento
  • Pensare all'ingiustizia nel mondo

Spesso è questione di capirsi

È stato dimostrato che le arrabbiature, cui facciano seguito opportune spiegazioni e occasioni di chiarimento, migliorano la qualità delle relazioni perché permettono di ottenere un aumento della comprensione e dell'affiatamento fra le persone coinvolte. Quindi il dialogo è sicuramente una buona medicina, ma ahimè, parlare con chi è arrabbiato non è facile!

Infatti parliamo ora di aggressività che possiamo definire come una modalità di esprimere la rabbia e che è ritenuta eccessiva, dannosa all'altro perché mina in qualche modo la libertà altrui o la dignità altrui; è un modo di sopraffare l'altro. Diverso è l'individuo violento che possiamo vedere come un estremo negativo dell'aggressività.

In generale nell' aggressivo possono esserci sia intenzioni "buone", ossia non malevole che puntano a ristabilire un equilibrio, a difendersi e di ottenere qualcosa di utile dall'altro oppure intenzioni malevole che mirano a rompere o peggiorare i rapporti con l'altra persona, che vogliono vendicarsi per un torto subito ed esprimere odio e disapprovazione.

La persona aggressiva la si riconosce poiché spesso viola i diritti altrui per trarne vantaggio, raggiunge i suoi obiettivi a spese degli altri, si intromette nelle scelte altrui, è esplosiva, imprevedibilmente ostile e irata.

Una modalità ritenuta molto efficace per comunicare con l'aggressivo viene chiamata in psicologia assertività ossia la capacità di:

  • Comunicare i nostri pensieri, opinioni, emozioni nel rispetto dell'altro.
  • Raggiungere i propri obiettivi senza offendere gli altri.
  • Esprimersi in modo chiaro ed autonomo.
  • Decidere per se stessa.
  • Per riuscire a reagire e comunicare con una persona aggressiva è importante avere consapevolezza di cosa questo muove in noi, quali sono le emozioni e i blocchi.

Ma di cosa abbiamo davvero paura?

Se temiamo che ci aggredisca o ci ferisca possiamo chiederci:

  • Il danno che mi procura è oggettivo, fisico, o solo immaginato?
  • Se anche succedesse come potrei affrontarlo?
  • Ma sono sicuro che questa persona ha questo potere o sono io a conferirglielo?

Questo punto è molto importante! Infatti, in molti casi, si tratta di conferire agli altri eccessivo potere ed importanza.

Le personalità remissive tendono a mettere l'altro sempre al di sopra, a sopprimere i loro bisogni per soddisfare quelli dell'altro. Chi si ritrova in questo profilo potrebbe lavorare sulla propria autostima, sul proprio diritto ad essere sereni, sul diritto di libertà.

È sano e fondamentale avere ben chiari i propri bisogni e darsi "il diritto di esprimerli e di realizzarli".

A volte basta solo un po' di coraggio in più, un po' di accettazione sul rischio che l'altro possa rifiutarci o ferirci, bastano tre regole generali e fondamentali:

  • Darsi il diritto di dire
  • Darsi il diritto di fermare l'altro
  • Darsi il diritto di interrompere il rapporto se dannoso

Esistono poi specifici training assertivi che insegnano come poter esprimere se stessi in modo efficace e rispettoso.

9 regole d'oro per la comunicazione assertiva

  • Formulare frasi in prima persona perché si parla di se stessi; usare verbi del tipo: "io penso", "io credo", "io voglio"; quando parliamo delle nostre esperienze interiori, idee, sensazioni ed emozioni è importante essere chiari e aperti. Lo scopo è di aiutare a conoscersi meglio e farci capire meglio dagli altri.
  • Utilizzare spesso frasi d'incoraggiamento, supporto e apertura "cosa ne pensi?", "tu come la vedi?".
  • Cerca di capire l'altro, non parlare d'intenzioni presunte, chiedi se non sei sicuro "..quando hai detto x cosa intendevi?", "..quando hai sbattuto la porta io ho pensato che era a causa mia ..è vero?".
  • Se fai una critica parla di comportamenti avvenuti, non generalizzare.
  • Non criticare direttamente la persona ma un comportamento "Quando dici questo sembri uno che vuole vendicarsi", "Quando fai x mi offendi molto".
  • Se hai sbagliato ammetti l'errore e mostrati disponibile al cambiamento.
  • Non rispondere in modo aggressivo, con il risultato di rinforzare lo stile aggressivo dell'altro.
  • Dopo una critica chiedere di chiarine il contenuto attraverso ripetute domande che richiedono all'altro una crescente chiarezza; lo scopo è di chiarire gli elementi su cui vi è disaccordo.
  • Ripetere il proprio punto di vista senza cambiare le parole e la qualità dell'eloquio proprio come un disco rotto, è una forma di difesa efficace quando l'interlocutore pretende di farci cambiare opinione oppure di manipolarci.

Se le difficoltà persistono e la comunicazione assertiva non è sufficiente, significa che ci sono blocchi psicologici che richiedono attenzioni specifiche. È consigliabile rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa aiutare.


Condividi tramite Facebook e Twitter 

Franco Avati Real e Wellness Coach Life and Business Strategist 

Avati Franco c/o Casa per il Disarmo via Giovanna Murari Brà 37 scala E int. 18 (5 piano attico a 2 piani)
tel.: +39.045.2456260
37136 verona
si prega di Articolare la Lingua - Attenzione aderente alla petizione "No Sanzioni non paghiamo le bollette & non Ami la Cultura" indirizzata al Governo"
Creato con Webnode Cookies
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia